La commissione Mobilità Capitolina, presieduta da Enrico Stefàno, si è riunita nei giorni scorsi per fare il punto sulla nuova linea metro D che ha lo scopo di completare la copertura, da parte del trasporto pubblico di massa, di quegli ambiti urbani non serviti dalle linee metro A, B e C.
Come si ricorderà l’inizio dei lavori era originariamente previsto per il 2011. Sopravvenute difficoltà tecniche hanno però determinato prima la sospensione del progetto, in attesa che venisse definito un percorso alternativo privo dell’oneroso attraversamento del centro storico, e infine, a novembre 2012, il suo accantonamento.
Per far ripartire la metro D la commissione ha deciso di intervenire su due fronti:
- Spostare l’opera da uno “scenario tendenziale del Pums” a quello prioritario, detto anche di piano, che prevede la realizzazione delle infrastrutture inserite entro 10 anni.
- Riavviare l’iter burocratico e chiudere la vecchia procedura, inserendo anche una nuova valutazione economico-finanziario.
“Oggi abbiamo fatto una prima seduta sulla proposta di delibera di iniziativa consiliare che mira a riavviare l’iter per la realizzazione della linea D che, anche dal punto di vista amministrativo, si era fermato negli anni 2010-2011. Con questo documento vogliamo rimettere tutti i nostri uffici a lavorare sulla procedura e capire anche se ci sono le condizioni per recuperare quella interrotta nel 2010. Capiremo così se andare avanti o ricominciare di nuovo al livello procedurale. Ad ogni modo resta ferma la volontà politica di realizzare la metro D, infrastruttura importante per la città tant’è che nel Pums che approveremo in Assemblea capitolina, tra luglio e agosto, stiamo lavorando per portare la metro D dallo scenario tendenziale, che è una lista dei desideri, allo scenario di piano, dove si inseriscono tutte quelle opere che sono da realizzare da qui a 10 anni” ha commentato il presidente della commissione, Enrico Stefàno
Secondo il progetto elaborato nel 2007, la linea D, caratterizzata dal colore giallo, avrebbe dovuto collegare il centro storico della città coi quartieri settentrionali di Salario, Monte Sacro e Monte Sacro Alto, e con quelli meridionali di Trastevere, Ostiense, Portuense ed EUR lungo un tracciato di 20,4 km che prevedeva 22 stazioni.
Partendo dal capolinea meridionale di piazzale dell’Agricoltura (EUR), a EUR Magliana si sarebbe avuta l’intersezione con la linea B e la ferrovia Roma-Lido e alla stazione di Trastevere con le linee ferroviarie FL1, FL3 e FL5. Attraversato l’intero rione Trastevere e superato il Tevere all’altezza dell’isola Tiberina, la linea prevedeva nel centro storico tre fermate: una a piazza Venezia, dove avrebbe intersecato la linea C, un’altra a piazza di San Silvestro e una terza a piazza di Spagna, dove avrebbe intersecato la linea A. Il percorso sarebbe poi proseguito in direzione nord-est sino a piazzale Jonio, intersezione con la linea B1, e al capolinea di via Ugo Ojetti (Monte Sacro Alto).
Dopo l’accantonamento del 2012, il progetto viene ripresentato nel 2018 con alcune modifiche, tra cui la possibilità della trasformazione della ferrovia Roma-Lido e della diramazione B1 nella linea E della metropolitana, contraddistinta dal colore azzurro chiaro, che prevede una tratta da Piramide a Bologna in comune con la linea B per poi inglobare le fermate della diramazione B1 fino a Jonio.
Altri discorsi inutili dopo il NON completamento della linea C e la linea A che cade a pezzi con varie stazioni CHIUSE.
E come mai questa assurda situazione ??